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In sede di rettifica e di accertamento d’ufficio delle imposte sui redditi, ai sensi dell’art. 37, comma 3, del D.P.R. n. 600 del 1973, l’utilizzazione dei dati risultanti dalle copie dei conti correnti bancari acquisiti dagli istituti di credito non può ritenersi limitata, in caso di società di capitali, ai conti formalmente intestati all’ente, ma riguarda anche quelli intestati ai soci, agli amministratori od ai procuratori generali, allorché risulti provata dall’Amministrazione finanziaria, anche tramite presunzioni, la natura fittizia dell’intestazione o, comunque, la sostanziale riferibilità all’ente dei conti medesimi o di alcuni loro singoli dati, senza necessità di provare altresì che tutte le movimentazioni di tali rapporti rispecchino operazioni aziendali, atteso che, ai sensi dell’art. 32 del citato D.P.R. n. 600, incombe sulla società contribuente dimostrarne l’estraneità alla propria attività di impresa. – Cassazione 2018 –
A giustificare le movimentazioni bancarie sospette sulle quali si basa l’accertamento fiscale non bastano i debiti-crediti familiari. Le indagini sui conti possono riguardare tutti i contribuenti non solo i professionisti o gli imprenditori. – Cassazione 2018 –
Il ricorso contro le iscrizioni a ruolo relative a cartelle non validamente notificate e conosciute attraverso l’estratto di ruolo, può essere proposto anche oltre i 60 giorni. – Cassazione 2018 –
La Legge 124/2017 ha soppresso l’attribuzione, in via esclusiva, a Poste Italiane del servizio di notificazione degli atti giudiziari, ma bisogna attendere il rilascio di nuove licenze da parte di Agcom agli operatori privati. –Cassazione 2018 –
Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, punito dall’art. 2 d.lgs. n. 74 del 2000, sussiste sia nell’ipotesi di inesistenza oggettiva dell’operazione (ovvero quando la stessa non sia mai stata posta in essere nella realtà), sia in quella di inesistenza relativa (ovvero quando l’operazione vi è stata, ma per quantitativi inferiori a quelli indicati in fattura) sia, infine, nel caso di sovrafatturazione “qualitativa” (ovvero quando la fattura attesti la cessione di beni e/o servizi aventi un prezzo maggiore di quelli forniti), in quanto oggetto della repressione penale è ogni tipo di divergenza tra la realtà commerciale e la sua espressione documentale. – Cassazione Penale 2018-
È nullo l’accertamento basato dal fisco solo sulle percentuali di ricarico basse se l’ufficio non tiene conto della concorrenza. – Cassazione 2018 –
I beni costituiti in un fondo patrimoniale per un debito o un illecito commesso prima di tale costituzione non possono essere sottoposti a sequestro conservativo e quindi pignorati. – Cassazione Penale 2018 –
È nullo l’accertamento a carico della piccola impresa quando i clienti dichiarano di aver speso meno rispetto a quanto calcolato con le medie di settore dall’amministrazione finanziaria. – Cassazione 2018 –
L’avviso di liquidazione dell’imposta di registro è valido solo nel caso in cui sia stata allegata la sentenza oggetto di registrazione non essendo sufficienti l’indicazione dei soli estremi. – Cassazione 2017 –
L’Ufficio deve quantificare il reddito effettivo, precisandone la modalità, perché se non si fosse riconosciuta l’incidenza dei costi sui ricavi, si sarebbe assoggettato a tassazione ciò che non può essere considerato reddito. Cassazione 2017
L’attestazione del direttore dell’ufficio postale non può ritenersi equipollente all’avviso di ricevimento o suo duplicato. – Cassazione 2017 –
Per le notifiche di cui all’art. 60 del dpr 600/73, in caso di eccepita violazione, per l’ufficio è sufficiente produrre in giudizio la relata di notifica attestante la spedizione della “lettera raccomandata”. – Cassazione 2017 –
Anche per le società di fatto vige il principio del litisconsorzio necessario. – Cassazione 2017 –
L’antieconomicità di un costo non può essere valutata sulla base di una singola operazione ma va inquadrata in un contesto complessivo. – Cassazione 2017 –
E’ legittimo l’accertamento ai soci di una S.r.l. a ristretta base societaria che trae spunto dal patteggiamento in sede penale che può essere ritenuta un’ammissione di responsabilità. – Cassazione 2017 –
Non essendo l’IRAP previste sanzioni penali non opera il raddoppio dei termini. – Cassazione 2017 –
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